El elixir ya está en poder de Nemorino, que lo bebe con fruición, con el lógico resultado de acabar un tanto achispado. Adina lo ve exultante de alegría, no en vano él piensa que en veinticuatro horas ella lo amará. Esta alegría, ese cambio de actitud en Nemorino, siempre suplicante y ahora indiferente, provocan en Adina unos peligrosos deseos de venganza, se va a enterar Nemorino de lo que supone ignorar a Adina.
NEMORINO
Caro elisir! Sei mio!
Sì tutto mio… Com’esser dee possente
la tua virtù se, non bevuto ancora,
di tanta gioia già mi colmi il petto!
Ma perché mai l’effetto
non ne poss’io vedere
prima che un giorno intier
non sia trascorso?
Bevasi.
Oh, buono! Oh, caro!
Un altro sorso.
Oh, qual di vena in vena
dolce calor mi scorre!…
Ah! forse anch’essa…
Forse la fiamma stessa
incomincia a sentir… Certo la sente…
Me l’annunzia la gioia e l’appetito
Che in me si risvegliò tutto in un tratto.
ADINA
(fra sè)
Chi è quel matto?
Traveggo, o è Nemorino?
Così allegro! E perché?
NEMORINO
(fra sè)
Diamine! È dessa…
(si alza per correre a lei, ma si
arresta e siede di nuovo)
Ma no… non ci appressiam.
De’ miei sospiri non si stanchi per or.
Tant’è… domani adorar mi dovrà
quel cor spietato.
ADINA
(fra sè)
Non mi guarda neppur!
Com’è cambiato!
NEMORINO
La ra, la ra, la lera!
La ra, la ra, la ra.
ADINA
(fra sè)
Non so se è finta o vera
la sua giocondità.
NEMORINO
(fra sè)
Finora amor non sente.
ADINA
(fra sè)
Vuol far l’indifferente.
NEMORINO
(fra sè)
Esulti pur la barbara
per poco alle mie pene:
domani avranno termine,
domani mi amerà.
ADINA
(fra sè)
Spezzar vorria lo stolido,
gettar le sue catene,
ma gravi più del solito
pesar le sentirà.
NEMORINO
La ra, la ra…
ADINA
(avvicinandosi a lui)
Bravissimo!
La lezion ti giova.
NEMORINO
È ver: la metto in opera
così per una prova.
ADINA
Dunque, il soffrir primiero?
NEMORINO
Dimenticarlo io spero.
ADINA
Dunque, l’antico foco?…
NEMORINO
Si estinguerà fra poco.
Ancora un giorno solo,
e il core guarirà.
ADINA
Davver? Me ne consolo…
Ma pure… si vedrà.