Figaro ha hecho llegar una nota anónima al conde donde vertía serias sospechas acerca de la fidelidad de la condesa, así que cuando el conde se encuentra que la puerta de la habitación de su mujer está cerrada con llave, sus temores de que sea verdad que tenga un amante crecen inmediatamente.
La condesa abre y el conde entra. Un desafortunando ruido procedente del vestidor, hace que el conde formule la inevitable pregunta «¿Quién está ahí?», a la que la condesa responde diciendo que es Susanna, que precisamente hace su entrada en aquel instante y, viendo la tensión que hay entre el matrimonio, se esconde.
El conde quiere que su mujer abra la puerta, con una gran dignidad la condesa se niega, ya que considera que las sospechas de su marido son un insulto. El conde decide cortar por lo sano y va a buscar unas herramientas para hacer saltar la cerradura de la puerta, llevándose a la condesa con él. Susanna sale de su escondite y Cherubino del vestidor. El conde va a volver de un momento a otro, ¿qué hacer?. La única solución está en que Cherubino salte por la ventana que da al jardín, así lo hace y Susanna se esconde en el vestidor.
Vuelve el conde con las herramientas. La condesa confiesa que no es Susanna la que está en el vestidor sino un muchacho: Cherubino.
El conde ya cree ser objeto de una broma del destino cuando por tercera vez se dispone a encontrar a Cherubino escondido.
CONTE
(fuori della porta)
Perché è chiusa?
CONTESSA
Il mio sposo, oh Dei! Son morta!
Voi qui senza mantello!
In quello stato! Un ricevuto foglio…
la sua gran gelosia!
CONTE
(con più forza)
Cosa indugiate?
CONTESSA
Son sola… anzi son sola…
CONTE
E a chi parlate?
CONTESSA
A voi… certo… a voi stesso…
CHERUBINO
(tra sè)
Dopo quel ch’è successo, il suo furore…
non trovo altro consiglio!
(entra nel gabinetto e chiude la porta; la
contessa prende la chiave))
CONTESSA
(corre ad aprire al Conte)
Ah, mi difenda il cielo in tal periglio!
Scena Quinta
(La Contessa ed il Conte da cacciatore)
CONTE
Che novità! Non fu mai vostra usanza
di rinchiudervi in stanza!
CONTESSA
È ver; ma io…
io stava qui mettendo…
CONTE
Via, mettendo…
CONTESSA
… certe robe…era meco la Susanna …
che in sua camera è andata.
CONTE
Ad ogni modo
voi non siete tranquilla.
Guardate questo foglio!
CONTESSA
(Fra sè)
Numi! È il foglio
che Figaro gli scrisse…
(Cherubino fa cadere un tavolino,
ed una sedia in gabinetto,
con molto strepito.)
CONTE
Cos’è codesto strepito? In gabinetto
qualche cosa è caduta.
CONTESSA
Io non intesi niente.
CONTE
Convien che abbiate i gran pensieri
in mente.
CONTESSA
Di che?
CONTE
Là v’è qualcuno.
CONTESSA
Chi volete che sia?
CONTE
Io chiedo a voi…
Io vengo in questo punto
CONTESSA
Ah sì, Susanna … appunto…
CONTE
Che passò mi diceste alla sua stanza!
CONTESSA
Alla sua stanza, o qui – non vidi bene…
CONTE
Susanna! – E donde viene
che siete sì turbata?
CONTESSA
(con un risoluto sforzato)
Per la mia cameriera
Scena Sesta
CONTE
Io non so nulla;
ma turbata senz’altro…
CONTESSA
Ah, questa serva
più che non turba me turba voi stesso.
CONTE
È vero, è vero, e lo vedrete adesso.
(La Susanna entra per la porta onde uscita,
e si ferma vedendo il Conte, che dalla porta
del gabinetto sta favellando.)
Nº 13. Terzetto
CONTE
Susanna, or via, sortite,
sortite, io così vo’.
CONTESSA
(al conte, affannata)
Fermatevi… sentite…
Sortire ella non può.
SUSANNA
(tra sè)
Cos’è codesta lite!
Il paggio dove andò!
CONTE
E chi vietarlo or osa?
CONTESSA
Lo vieta l’onestà.
Un abito da sposa
provando ella si sta.
CONTE
Chiarissima è la cosa:
l’amante qui sarà.
CONTESSA
Bruttissima è la cosa,
chi sa cosa sarà.
SUSANNA
Capisco qualche cosa,
veggiamo come va.
CONTE
Dunque parlate almeno.
Susanna, se qui siete…
CONTESSA
Nemmen, nemmen, nemmeno,
io v’ordino: tacete.
(Susanna si nasconde entro l’alcova.)
SUSANNA
Oh cielo, un precipizio,
un scandalo, un disordine,
qui certo nascerà.
CONTESSA E CONTE
Consorte mio/mia, giudizio,
un scandalo, un disordine,
schiviam per carità!
CONTE
Dunque voi non aprite?
CONTESSA
E perché degg’io
le mie camere aprir?
CONTE
Ebben, lasciate…
l’aprirem senza chiavi… Ehi, gente!
CONTESSA
Come?
Porreste a repentaglio
d’una dama l’onore?
CONTE
È vero, io sbaglio.
Posso senza rumore,
senza scandalo alcun di nostra gente
andar io stesso a prender l’occorrente.
Attendete pur qui… ma perché in tutto
sia il mio dubbio distrutto
anco le porte io prima chiuderò.
(chiude a chiave la porta che conduce
alle stanze delle cameriere)
CONTESSA
(tra sè)
Che imprudenza!
CONTE
Voi la condiscendenza
di venir meco avrete.
(Con affettata ilarità)
Madama, eccovi il braccio, andiamo.
CONTESSA
(con ribrezzo)
Andiamo.
CONTE
(accenna il gabinetto)
Susanna starà qui finché torniamo.
(Partono.)
Scena Settima
(Susanna esce dall’alcova in fretta; alla
porta del gabinetto; poi Cherubino che esce
dal gabinetto)
Nº 14. Duettino
SUSANNA
Aprite, presto, aprite;
aprite, è la Susanna.
Sortite, via sortite,
andate via di qua.
(Cherubino esce)
CHERUBINO
(confuso e senza fiato)
Oimè, che scena orribile!
Che gran fatalità!
(Si accostano ora ad una, ora ad un’altra
porta, e le trovano tutte chiuse)
SUSANNA
di qua, di là.
SUSANNA E CHERUBINO
Le porte son serrate,
che mai, che mai sarà!
CHERUBINO
Qui perdersi non giova.
SUSANNA
V’uccide se vi trova.
CHERUBINO
Veggiamo un po’ qui fuori.
(affacciandosi alla finestra che mette
in giardino)
Dà proprio nel giardino.
(facendo moto di saltar giù.
Susanna lo trattiene)
SUSANNA
Fermate, Cherubino!
(Torna a guardare, poi si ritira)
Fermate per pietà!
CHERUBINO
(tornando a guardare)
¡Qui perdersi non giova!
SUSANNA
Fermate. Cherubino!
CHERUBINO
Mi uccide, se mi trova
SUSANNA
(trattenendolo sempre)
Tropp’alto per un salto,
fermate per pietà!
CHERUBINO
Lasciami, pria di nuocerle
nel fuoco volerei.
Abbraccio te per lei
(si scioglie da Susanna)
addio, così si fa.
(salta fuori)
SUSANNA
Ei va a perire, oh Dei!
Fermate per pietà; fermate!
(Susanna mette un alto grido, siede un
momento, poi va al balcone)
Oh, guarda il demonietto! Come fugge!
È già un miglio lontano.
Ma non perdiamoci invano.
Entriam nel gabinetto,
venga poi lo smargiasso, io qui l’aspetto.
(Susanna entra in gabinetto e
si chiude dietro la porta)
Scena Ottava
(La Contessa, il Conte con martello e
tenaglia in mano; al suo arrivo esamina
tutte le porte)
CONTE
Tutto è come il lasciai: volete dunque
aprir voi stessa, o deggio…
(In atto di aprir a forza la porte)
CONTESSA
Ahimè, fermate;
e ascoltatemi un poco.
(Il conte getta il martello e la tenaglia
sopra una sedia)
Mi credete capace di mancar al dover?
CONTE
Come vi piace.
Entro quel gabinetto
chi v’è chiuso vedrò.
CONTESSA
(timida e tremante)
Sì, lo vedrete…
Ma uditemi tranquillo.
CONTE
(alterato)
Non è dunque Susanna!
CONTESSA
(sempre timida)
No, ma invece è un oggetto
che ragion di sospetto
non vi deve lasciar. Per questa sera…
una burla innocente…
di far si disponeva… ed io vi giuro…
che l’onor… l’onestà…
CONTE
(più alterato)
Chi è dunque! Dite…
l’ucciderò.
CONTESSA
Sentite!
Ah, non ho cor!
CONTE
Parlate.
CONTESSA
È un fanciullo…
CONTE
(come sopra)
Un fanciul!…
CONTESSA
Sì… Cherubino …
CONTE
(tra sè)
E mi farà il destino
ritrovar questo paggio in ogni loco!
(Forte)
Come? Non è partito? Scellerati!
Ecco i dubbi spiegati, ecco l’imbroglio,
ecco il raggiro, onde m’avverte il foglio
Traducción
CONDE
(al otro lado de la puerta)
¿Por qué está cerrada?
CONDESA
¡Mi esposo! ¡Oh Dios! muerta estoy.
¡Vos aquí, sin capa!
¡En este estado! La nota recibida…
sus grandes celos…
CONDE
(elevando la voz)
¿Por qué tardáis?
CONDESA
Estoy sola…, sí… sola…
CONDE
¿Y a quién habláis?
CONDESA
A vos… ciertamente… a vos mismo…
CHERUBINO
(aparte)
Después de lo sucedido, su furor…
¡no encuentro otra solución!
(Cherubino entra en el gabinete y
cierra. La condesa coge la llave.)
CONDESA
(corre a abrir al conde)
¡Me defienda el cielo en tal peligro!
Escena Quinta
(La condesa y el conde con traje de caza)
CONDE
¡Qué novedad! no fue nunca vuestra costumbre
encerraros en la habitación.
CONDESA
Es verdad, pero yo…
estaba aquí poniendo…
CONDE
Vamos, ¿poniendo?…
CONDESA
…algunos vestidos… estaba conmigo Susana
que luego se ha ido a su habitación.
CONDE
De cualquier modo vos
no estáis tranquila;
¡mirad esa nota!
CONDESA
(para sí)
¡Dioses! ¡Es la nota
que Fígaro le escribió!…
(Cherubino vuelca una mesita
y una silla en el gabinete,
con mucho ruido)
CONDE
¿Qué estrépito es ése? Algo
ha caído en el gabinete.
CONDESA
Yo no he oído nada.
CONDE
Pues será que tenéis muchas preocupaciones
en la mente.
CONDESA
¿De qué?
CONDE
Allí hay alguien.
CONDESA
¿Quién queréis que sea?
CONDE
A vos lo pregunto…
yo llego en este momento.
CONDESA
Ah, sí, Susana… precisamente…
CONDE
Me dijisteis que pasó a su habitación.
CONDESA
A su habitación o ahí, no lo vi bien…
CONDE
¡Susana! ¿Y por qué motivo
estáis tan turbada?
CONDESA
(con una sonrisa forzada)
Por mi camarera
Escena Sexta
CONDE
Yo no sé nada, pero
turbada al fin y al cabo…
CONDESA
Ah, esta criada
más que turbarme a mí os turba a vos mismo.
CONDE
Es verdad, es verdad y lo veréis ahora.
(Susana entra por la puerta por donde salió
y ve al conde que está hablando, comprendiendo
que ocurre algo, se oculta en la alcoba)
Nº 13. Terceto
CONDE
¡Susana! Ahora salid,
salid, lo ordeno.
CONDESA
(al conde, inquieta)
Deteneos, escuchad,
ella no puede salir.
SUSANA
(aparte)
¿A qué se debe esta pelea?
¿El paje dónde fue?
CONDE
¿Y quién impedirlo osa?
CONDESA
Lo impide la honestidad.
Un traje de novia
se está ella probando.
CONDE
Clarísima está la cosa,
el amante aquí estará.
CONDESA
Feísima esta la cosa
quién sabe qué pasará.
SUSANA
Entiendo alguna cosa,
veamos como va.
CONDE
Pues hablad al menos,
¡Susana si estáis ahí!
CONDESA
Tampoco, tampoco, tampoco,
yo os ordeno: callad.
(Susana se oculta en la alcoba)
SUSANA
¡Oh, cielos!, un precipicio
un escándalo, un desorden
aquí cierto nacerá..
CONDESA Y CONDE
¡Consorte mío/mía, juicio!,
Un escándalo, un desorden
evitemos, por caridad.
CONDE
Entonces, ¿no abrís?
CONDESA
¿Y por qué debo
mis habitaciones abrir?
CONDE
Bien, dejad…
abriremos sin llaves… ¡Eh, gente!
CONDESA
¿Como?,
¿pondríais en peligro
el honor de una dama?
CONDE
Es verdad, me equivoco
puedo sin ruido,
sin escándalo alguno para nuestra gente,
ir yo mismo a coger lo necesario.
Aguardad aquí… pero para que en todo
quede mi duda destruida
antes cerraré las puertas.
(Cierra con llave la puerta que conduce
a las habitaciones de las criadas.)
CONDESA
(aparte)
¡Qué imprudencia!
CONDE
Vos tendréis la condescendencia
de venir conmigo,
(Fingiendo alegría)
señora, he aquí el brazo ¡vamos!
CONDESA
(con espanto)
¡Vamos!
CONDE
(señala el gabinete)
Susana estará ahí hasta que volvamos.
(Salen)
Escena Séptima
(Susana sale rápidamente de su escondite,
y va a la puerta del gabinete; después
Cherubino sale del gabinete)
Nº 14. Dueto
SUSANA
Abre, rápido, abre,
abre soy Susana;
rápido, sal de ahí, ven,
y vete rápido de aquí…
(Cherubino sale)
CHERUBINO
(confuso y muy asustado)
¡Ay de mí, qué horrible escena!
¡Qué gran fatalidad!
(Se aproxima a las puertas y las
encuentra todas cerradas.)
SUSANA
¡Por aquí! ¡por allá!
SUSANA Y CHERUBINO
Las puertas están cerradas,
¿qué va a suceder?
CHERUBINO
Es preciso no perder la cabeza.
SUSANA
¡Os mata si os encuentra!
CHERUBINO
Veamos aquí fuera.
(asomándose a lo ventana que da
al jardín)
Da justo en el jardín.
(Quiere saltar abajo.
Susana lo retiene)
SUSANA
¡Deténte, Cherubino!
(Vuelve a mirar, después se retira espantada)
Deténte, deténte, por piedad.
CHERUBINO
(volviendo a mirar)
¡Es preciso no perder la cabeza!
SUSANA
¡Deténte, Cherubino!
CHERUBINO
Me mata si me encuentra.
SUSANA
(siempre reteniéndolo)
Demasiado alto para un salto…
…deténte, por piedad!
CHERUBINO
…¡Déjame! Antes de dañarla,
al fuego me lanzaría.
Te abrazo a ti por ella,
(Se suelta de Susana)
¡adiós! ¡Así se hace!
(Salta por la ventana.)
SUSANA
¡Va a perecer, oh Dios!
¡Deténte, por piedad! ¡Deténte!
(Susana tras dar un grito, se sienta;
después vuelve a la ventana.)
¡Oh, mira el diablillo cómo huye!
Está ya a una legua.
Pero no perdamos el tiempo,
entremos en el gabinete.
Que venga ahora ese bocazas, yo aquí le espero.
(Susana entra en el gabinete y cierra
la puerta tras de sí)
Escena Octava
(Entran la condesa y el conde con un martillo
y unas tenazas en la mano. Él examina
todas las puertas.)
CONDE
Todo está como lo dejé. Queréis
abrir vos misma o debo…
(Él quiere forzar la puerta)
CONDESA
¡Ay de mí! Deteneos
y escuchadme un momento.
(dejando el martillo y las
tenazas sobre una silla)
¡Me creéis capaz de faltar al deber?
CONDE
Como gustéis.
Quiero ver quién está encerrado
dentro de este gabinete
CONDESA
(temblando de miedo)
Sí, lo veréis,
pero escuchadme tranquilo.
CONDE
(alterado)
¡Así que no es Susana!
CONDESA
(tímidamente)
No, pero en su lugar hay un objeto
que motivos de sospecha
no os debe dar; para esta noche…
una burla inocente…
se estaba preparando… y os juro…
que el honor… la honestidad…
CONDE
(más alterado)
¿Quién es entonces? ¡decid!…
¡lo mataré!
CONDESA
Escuchad…
Ah, no tengo valor…
CONDE
¡Hablad!
CONDESA
Es un chiquillo…
CONDE
(como antes)
¿Un chiquillo?..
CONDESA
Sí… Cherubino…
CONDE
(aparte)
¡Y me hará el destino
encontrar a este paje en todas partes!
(En voz alta)
¿Cómo?, ¿no se ha ido? ¡Desgraciados!
He aquí las dudas explicadas, el embrollo.
He aquí el engaño de que me advertía la carta!
PROTAGONISTAS
Fischer-Dieskau (el conde de Almaviva)
Kiri Te Kanawa (la condesa de Almaviva)
Mirella Freni (Susana)
Hermann Prey (Fígaro)
María Ewing (Cherubino)
Paolo Montarsolo (Bartolo)
Dirección Musical: Karl Böhm con la Orquesta Filarmónica de Viena y el coro de la Ópera Estatal de Viena
Dirección de Escena: Jean-Pierre Ponnelle