Belcore y sus soldados se retiran, los lugareños se van a sus quehaceres y se quedan solos Adina y Nemorino. Éste aprovecha estos momentos de intimidad para hablar con ella. Adina le dice que en vez de perder el tiempo con ella debería estar con su viejo tío enfermo y muy rico. Nemorino rechaza tal sugerencia, no le importa si su tío no le deja ni un céntimo. Lo único que le importa es el amor de Adina, y por ese sentimiento le pregunta. Adina responde que ella es como la brisa, voluble y cambiante..caprichosa. En cambio Nemorino, le dice que él es como el río, que sigue su cauce hasta que llega al mar, sin desviarse de su destino.
Adina le dice que debe seguir su teoría de cambiar a menudo de amante para curarse de esa enfermedad que supone el amor constante, pero Nemorino se confiesa incapaz de hacer tal cosa.
Una trompeta y las voces de la gente del pueblo anuncian que algo sucede. En efecto, alguien está llegando al pueblo. Un forastero sin lugar a dudas. Ahí empiezan las conjeturas: ¿será un barón, un marqués en viaje, un gran hombre, un duque…o quizás aún más? ¿Quién será?
NEMORINO
Una parola, o Adina.
ADINA
L’usata seccatura!
I soliti sospir! Faresti meglio
a recarti in città presso tuo zio,
che si dice malato e gravemente.
NEMORINO
Il suo mal non è niente appresso al mio.
Partirmi non poss’io…
Mille volte il tentai…
ADINA
Ma s’egli more,
e lascia erede un altro?…
NEMORINO
E che m’importa?…
ADINA
Morrai di fame, e senza appoggio alcuno.
NEMORINO
O di fame o d’amor…
per me è tutt’uno.
ADINA
Odimi. Tu sei buono,
modesto sei, né al par di quel sergente
ti credi certo d’ispirarmi affetto;
così ti parlo schietto,
e ti dico che invano amor tu speri:
che capricciosa io sono, e non v’ha brama
che in me tosto non muoia appena è desta.
NEMORINO
Oh, Adina!… e perché mai?…
ADINA
Bella richiesta!
Chiedi all’aura lusinghiera
perché vola senza posa
or sul giglio, or sulla rosa,
or sul prato, or sul ruscel:
ti dirà che è in lei natura
l’esser mobile e infedel.
NEMORINO
Dunque io deggio?…
ADINA
All’amor mio rinunziar, fuggir da me.
NEMORINO
Cara Adina!… Non poss’io.
ADINA
Tu nol puoi? Perché?
NEMORINO
Perché!
Chiedi al rio perché gemente
dalla balza ov’ebbe vita
corre al mar, che a sé l’invita,
e nel mar sen va a morir:
ti dirà che lo strascina
un poter che non sa dir.
ADINA
Dunque vuoi?…
NEMORINO
Morir com’esso, ma morir seguendo te.
ADINA
Ama altrove: è a te concesso.
NEMORINO
Ah! possibile non è.
ADINA
Per guarir da tal pazzia,
ché è pazzia l’amor costante,
dèi seguir l’usanza mia,
ogni dì cambiar d’amante.
Come chiodo scaccia chiodo,
così amor discaccia amor.
In tal guisa io rido e godo,
in tal guisa ho sciolto il cor.
NEMORINO
Ah! te sola io vedo, io sento
giorno e notte e in ogni oggetto:
d’obbliarti in vano io tento,
il tuo viso ho sculto in petto…
col cambiarsi qual tu fai,
può cambiarsi ogn’altro amor.
Ma non può, non può giammai
il primiero uscir dal cor.
(partono)
Scena quarta
(Paesani, che vanno e vengono occupati in vane
faccende. Odesi un suono di tromba: escono dalle case
le donne con curiosità: vengono quindi gli uomini, ecc)
DONNE
Che vuol dire codesta sonata?
UOMINI
La gran nuova venite a vedere.
DONNE
Che è stato?
UOMINI
In carrozza dorata
è arrivato un signor forestiere.
Se vedeste che nobil sembiante!
Che vestito! Che treno brillante!
TUTTI
Certo, certo egli è un gran personaggio…
Un barone, un marchese in viaggio…
Qualche grande che corre la posta…
Forse un prence… fors’anche di più.
Osservate… si avanza… si accosta:
giù i berretti, i cappelli giù, giù.